giovedì 7 novembre 2013

Perché conviene trapiantare i piselli

Perché conviene trapiantare i piselli
Coltivare i piselli con il metodo del trapianto






 
I piselli vengono  seminati, solitamente, direttamente in campo. Purtroppo spesso le semine presentano ampie falle, perché il seme è facilmente soggetto alla asfissia. Per ovviare, nei piccoli orti è possibile preseminare nei contenitori alveolari e poi trapiantare
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Si diffonde sempre più nei piccoli orti familiari la pratica di prese minare e trapiantare qualsiasi ortaggio, anche quelli che tradizionalmente si  usava affidare direttamente alla terra, come per esempio i fagioli o i piselli. Molti ricorrono anche alla semina mista, cioè, contemporaneamente alla semina in terra, preparano anche una quantità di piantine nei vasetti di vivaio per rimpiazzare eventuali mancanze lungo le file, che sarebbero veramente antiestetiche. Queste mancanze coi sono spesso e non derivano tanto dagli errori del seminatore, quanto da aggressioni portate ai demi da uccelli o larve di insetti. Rimpiazzare queste mancanze riseminando nello stesso posto non è consigliabile perché le nuove piantine verrebbero soffocate dalla maggiore crescita di quelle circostanti.

I piselli possono essere seminati in contenitori alveolari per essere successivamente trapiantati, anche per trimpiazzare eventuali mancanze lungoi le file.
 

In questo post ripercorriamo la semina di piselli rampicanti in contenitori alveolari di recupero, derivanti da precedenti acquisti di altre piantine nei vari mercatini. Ogni volta che si riusano questi contenitori è opportuno sterilizzarli con un lavaggio a base candeggina, diluita come per il lavaggio di un  pavimento.

Il necessario: terriccio da semina, contenitori alveolari e buon seme. Per accelerare la germinazione il seme può essere messo a bagno in acqua 24-36 ore prima.
 

Il terriccio da usare è il terriccio da semina, o il compost del nostro orto molto maturo. Infatti il terriccio da giardino normale o il compost fresco, avendo un notevole effetto fertilizzante, potrebbero danneggiare i semi. Il terriccio, essendo molto poroso, garantisce che il seme sia ben ossigenato e non subisca l’asfissia cui specialmente i piselli vanno soggetti quando la terra aderisce troppo strettamente al seme.

Per pressare il terriccio negli alveoli utilizzare un contenitore simile pieno.
 

Riempite gli alveoli per un 30% circa con il terriccio, pressate leggermente e disponete in ciascuno due o tre semi. Trapiantando alla distanza di 12-15 cm non sarà necessario diradare le piantine, lasciate pure nei vasetti tutte quelle che nascono.

Dopo aver riempito al 30% gli alveoli, disporre in ciascuno due o tre semi.
 

Riempite gli alveoli di terriccio e pressate ancora, poi innaffiate e sistemate il vassoio in un luogo non esposto direttamente al sole, almeno fino a che le piantine saranno alte almeno due-3 centimetri.

Coprire di terriccio e pressare nuovamente, poi innaffiare moderatamente.
 

I piselli germinano anche con temperature piuttosto basse, gradiscono i 5 gradi e crescono bene se le temperature si mantengono fresche,  al valore medio giorno-notte di  15 gradi.

Le prime piantine cominciano a spuntare tra 5 e 10 giorni dalla semina.

I piselli cominciano ad emergere dopo 5 giorni circa, e l'emersione si completa in una settimana.
 

Quando le piantine sono alte almeno 5 cm e comunque presentano almeno 5-7 foglie possono essere trapiantate in campo. Estraetele con cura evitando di far rompere il pane di terra: nel caso non innaffiare per un paio di giorni e poi aiutarsi spingendo delicatamente dal foro inferiore con una cannuccia.

Piantine pronte al trapianto.
 
 
 
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giovedì 31 ottobre 2013

I bulbilli rendono più facile la coltivazione della cipolla

I bulbilli rendono più facile la coltivazione della cipolla
Un metodo di coltivazione della cipolla ancora poco conosciuto, ma che si sta diffondendo, consiste nel partire dai bulbilli anziché da seme.  I bulbilli possono essere acquistati presso I rivenditori di sementi, ma possono anche essere prodotti in proprio
 
 

In genere si trovano confezioni da 250, contenenti 150-200 bulbilli, più che sufficienti per un orto: dobbiamo considerare anche che, contrariamente a quanto avviene per il seme, ogni bulbillo, se ben trattato, dà sicuramente una cipolla precoce e con buona pezzatura.

 

Ogni bulbillo, originato da una pre-semina, produce una cipolla di dimensioni molto più grandi, in modo da rendere economico il suo impiego
 

Ma quali sono i vantaggi della semina tramite bulbilli anziché sementi? Anzitutto questi sono più facili da maneggiare rispetto al seme, e danno sicuramente adito ad una produzione che l’impiego di sementi non garantisce sempre. Infatti la produzione di cipolle partendo dal seme non è tra le più facili. I bulbilli non hanno bisogno di essere precoltivati in vivaio, nè sfoltiti né trapiantati. Del resto chi l’ha praticata, sa che la semina diretta in terra con semente di cipolla produce una grande dispersione del seme stesso e mancate germinazioni.

Bulbilli di cipolla rossa, dal Catalogo Ingegnoli

La coltivazione da bulbillo è particolarmente adatta nei terreni tendenzialmente umidi, infatti le cipolle tendono a prefiorire se vengono a mancare di acqua. Se riteniamo che sia svantaggioso produrre una sola cipolla da un solo bulbillo, dobbiamo valutare che questo accade anche quando acquistiamo le piantine di insalata o altri ortaggi. In effetti, in ragione di peso, un bulbillo produce molto più di una piantina di lattuga e probabilmente costa di meno.

Bulbilli di cipolla gialla F1, dal catalogo Ingegnoli



500 segreti per avere un orto meraviglioso

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L’antica abitudine di coltivare un orto sta tornando di grande attualità. Dopo qualche decennio trascorso nella illusione di un consumismo facile senza prezzi da pagare, ci stiamo accorgendo che alcuni prezzi ci sono: la rinuncia alla genuinità dei cibi e una totale subordinazione a un sistema produttivo di cui non si conoscono i meccanismi. L’orto come lo si intende oggi non è solo una piccola fonte di reddito, ma soprattutto una nuova filosofia di vita, un metodo sano per recuperare il giusto rapporto con la natura, con la terra e con il cielo. Purtroppo, molte conoscenze sono andate perse, e oggi non esistono scuole né insegnanti in grado di trasferire cognizioni non accademiche, ma pratiche, a chi vuole incominciare.
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Dunque, se abbiamo avuto difficoltà nel coltivare le cipolle nel nostro orto, le soluzioni possibili sono almeno tre:

- non seminiamo direttamente in  terra, ma produciamo le piantine in contenitori alveolari. Un piccolo segreto per avere cipolle più grosse: ripicchettate più volte, cioè ripiantate la piantina almeno tre volte, ogni quindici giorni circa, in contenitori sempre appena un poco più grandi, prima del trapianto definitivo. Il ripichettaggio è uno dei segreti più custoditi dai vecchi ortolani, per avere cipolle più grandi.

- sempre per questo principio, ricorrete all’acquisto di bulbilli per le vostre semine. Le cipolle prodotte da bulbilli sono più piene e corpose di quelle piantate direttamente nella loro destinazione definitiva.

- infine, potete acquistare nei mercatini delle piantine di cipolla già formate e pronte da trapiantare: solitamente si vendono a 1 euro per un mazzo da 40, il che comunque rappresenta un prezzo superiore rispetto ai bulbilli

Bulbilli di cipolla bianca, dal Catalogo Ingegnoli
 

La cipolla è molto sensibile al tipo di terreno in cui viene coltivata. Non ama I terreni duri e argillosi, e predilige quelli a medio impasto, permeabili: questo appare comprensibile, se consideriamo che la cipolla ha bisogno di espandersi nel terreno.

Per seminari  i bulbilli, dopo aver smosso il terreno con una vangatura  e dopo averlo livellato con un rastrello, spingete semplicemente I bulbilli con le dita a una profondità di un cm. In questo modo eviterete di creare solchi troppo profondi nei quali spargere I bulbilli, ma soprattutto potrete curare, uno per uno, che il verso della semina sia quello giusto, cioè con la punta in alto. Infatti, spargendo I bulbilli nel solco, bene che vada questi si collocherebbero in piatto rendendo più laboriosa l’emersione del fusticino.

Bulbi Cipolle commercializzati da Peraga (Confezioni da 250 gr  o 400 gr)

Messa a dimora dei bulbi di cipolla: Se si opta per la messa a dimora dei bulbi o dei bulbilli formatisi sull’infiorescenza, si ottiene un accorciamento del ciclo colturale di circa 20 giorni e una forma più perfetta dei bulbi. È importante rispettare l'esatta posizione nel disporre i bulbi sul terreno;

I bulbi possono essere impiegati per l’impianto di cipolle da consumarsi fresche.

Si interrano ad inizio autunno/inizio Primavera in file distanti 35 –40 cm e a circa 15 cm sulle file. Dopo 60 – 120 giorni si effettua la raccolta. Si possono trovare sul sito della Peraga, http://www.peraga.it/sets-cipolle 

 


Risparmiare con il compost

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Una famiglia di 3-4 persone con un orto-giardino di ordinaria grandezza può produrre ogni anno 5 quintali di rifiuti organici dai quali si ricavano comodamente 2 quintali di compost, pari a dieci sacchetti di terriccio da giardino da 50 litri. Questo riduce praticamente a zero le spese per acquisto di fertilizzanti. Inoltre, molti Comuni offrono sconti e facilitazioni a chi composta in proprio. Questo libro è un manuale completo per il riciclo dei rifiuti domestici e del giardino. Illustra tutte le tecniche per ottenere gratuitamente un ottimo fertilizzante e  ammendante dei terreni. E’  arricchito da schede, tabelle e immagini che guidano il lettore nella produzione del compost sia nel giardino sia sul balcone di casa, anche con una compostiera autocostruita.

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Nella semina rispettate le distanze di 30 cm circa tra le file, se volete poter passare in mezzo per le lavorazioni, e di 10-15 cm sulla fila, a seconda della varietà. Innaffiate subito dopo la semina e attendete l’emersione che avviene dopo pochi giorni, mediamente una diecina. Mantenete sempre pulita dalle erbacce l’aiuola, per evitare che queste, che solitamente crescono più veloci della cipolla, si ingrandiscano fino a soffocarla.

La Baumaux commercializza semi adatti alla produzione di bulbilli.

La  MULHOUSE TYPE AUXONNE  è una varietà tradizionale: si semina fitta in maggio-giugno e si raccoglie in agosto-settembre. I piccoli bulbi si ripiantano poi in marzo-aprile, e si sviluppano più rapidamente delle piantagioni per seme. Si possono trovare sul sito della Baumaux http://www.graines-baumaux.fr/

 
 
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Seminare e coltivare l’aglio

Seminare e coltivare l’aglio
L’aglio è molto presente nelle zone a clima caldo, ma può essere coltivato anche nelle regioni dal clima meno mite, in quanto presenta una buona rusticità e adattabilità. Negli orti familiari si coltiva dappertutto in Italia, anche se limitatamente alle piche piante necessarie al consumo familiare

Conosciuto fin dalla più remota antichità, l’aglio è una pianta bulbosa formata da tanti bulbilli, detti anche spicchi, da 6 a 10 per ogni bulbo. Ogni spicchio è avvolto da membrane proprie, e tutti sono racchiusi in una membrana di somiglianza cartacea. L’odore è caratteristico e non ha bisogno di descrizioni; Le foglie, lunghe e strette, alla base si appoggiano tra loro formando un fusto cilindrico.

Aglio seminato in contenitore alveolare, pronto al trapianto

L’aglio, al termine del suo ciclo produttivo, produce uno scapo fiorale posto su un fusto molto alto; però, riesce difficilmente a maturare i semi nelle nostre regioni, per cui la riproduzione della pianta avviene mettendo nel terreno gli spicchi. Questa moltiplicazione, detta vegetativa, consente che da una generazione all’altra le caratteristiche della pianta si conservino identiche. Da ciò consegue anche che vi siano poche varietà di aglio: in Italia, praticamente, si coltivano solo aglio bianco, aglio rosa e aglio rosso.

Aglio allevato in campo, nelle prime fasi di crescita

Possiamo raggruppare le poche cultivar di aglio secondo queste differenze:

 

Le cultivar dell’aglio

Caratteristica

Differenziazioni

Ciclo vegetativo

Precoce o tardivo

Colore delle tuniche

Bianche, rosate o rosse

Dimensione del bulbo

Piccolo, grosso

Idoneità alla conservazione

Adatto al consumo fresco o alla conservazione

Principali varietà di aglio bianco

Bianco piacentino, Bianco piemontese, Bianco napoletano

Principali varietà di aglio rosa  o rosso

Rosa napoletano, Rosso di Sulmona


Aglio prossimo alla maturazione


Coltivare i peperoncini piccanti

Dagli innocui Bell e Poblano  agli infernali Fatali, Habanero , Bhut Jolokia e Trinidad Scorpion Moruga

Coltivare l’orto Editrice 2013 72  pagine. Formato 17x24. Prezzo euro 5,00

Esistono migliaia di varietà coltivate di peperoncino. Si tratta di una spezia amata e diffusa in tutto il mondo, attorno alla quale si è sviluppata una cultura che vede impegnati migliaia di appassionati. Spesso questi si tramutano in veri e propri collezionisti di varietà , molte delle quali si contendono la palma di peperoncino più piccante al mondo. Dopo una lunga permanenza dell’Habanero ai vertici del Guinness dei Primati, ora è la volta del Bhut Jolokia. Questo libro introduce in modo semplice ma completo all’affascinante mondo dei peperoncini e alla loro coltivazione: anche un piccolo terrazzo può essere sufficiente.
  
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Preferenze dell’aglio

L’aglio si adatta a diverse condizioni climatiche; sopporto il freddo ma teme le gelate. Preferisce il clima temperato, che sia asciutto nel periodo della raccolta e con un fotoperiodo lungo (almeno 15 ore di luce al giorno). La temperatura migliore per la crescita è compresa tra i 15 e i 20 °C. Al di sotto dei 5 °C non cresce, e con una temperatura diversa da 20-25 °C non  germina.

Il terreno preferito è sciolto, profondo e permeabile, ben drenato in modo che non si creino ristagni d’acqua. il pH preferito è di 6-7.

Aglio bianco comune e rosa comune

Semina dell’aglio

Si piantano gli spicchi, con la punta rivolta verso l’alto, alla distanza di 15 cm uno dall’altro; in alternativa si dispongono gli spicchi  su file distanti 30 cm, alla distanza di 10 cm tra di loro sulla fila.

Per la semina occorre scegliere gli spicchi più grossi, cioè quelli esterni nel bulbo. Molti usano mettere in frigorifero i bulbi una settimana prima, per ottenere uno sviluppo più precoce ed una maturazione anticipata.

La germinazione avviene in 10-15 giorni o anche più, se la temperatura non è compresa tra i 20 e i 25 °C.

Gli spicchi si interrano circa 3 cm, mentre invece, nelle zone a clima più mite, molti usano seminarlo lasciando le punte degli spicchi a livello del terreno.

 

Ecco i periodi di semina e raccolta dell’aglio:

 

SEMINA E RACCOLTA DELL’AGLIO

Semina

Raccolta

Febbraio

Giugno-Luglio

Marzo

Luglio-agosto

Aprile, maggio

Agosto

Ottobre (Aglio bianco)

Giugno-luglio

Novembre (Aglio bianco)

Luglio-agosto

 

In ottobre-novembre si semina l’aglio bianco, mentre in primavera si semina l’aglio rosa o rosso. L’aglio bianco è più adatto alla conservazione, mentre l’aglio rosa o rosso è più adatto ala consumo fresco.

AGLIO ROSSO SELEZIONATO. (catalogo Ingegnoli) Aroma delicato, buona conservazione. Come per tutti gli altri agli suggeriamo di piantare i bulbilli in terra leggera non concimata di recente con letame fresco e ciò per evitare fenomeni di marciscenza che potrebbero svilupparsi sui bulbilli stessi

Cure colturali

Il terreno va preparato con una lavorazione profonda per  renderlo soffice: non si fanno concimazioni a base di letame, per evitare marciume dei bulbi e cattivi odori degli stessi. La piantagione va fatta in un  terreno che era stato concimato in una precedente coltura, in modo che gli effetti del letame siano ancora attivi ma molto più attenuati rispetto a quelli di una concimazione recente.

L’aglio è una pianta poco esigente dal punto di vista della concimazione, ma trae vantaggio dalla distribuzione di fosforo e potassio nella lavorazione del terreno (interrate del concime binario in ragione di 200 grammi per metro quadrato) mentre si può distribuire in superficie del nitrato dopo la piantagione, o quando il bulbo comincia a ingrossare, in ragione di 30 grammi per mq. Non aumentate questa dose perché altrimenti otterrete delle piante ricche di foglie ma con bulbi piccoli.

AGLIO BIANCO - PIACENTINO (catalogo Ingegnoli) E' forse il miglior aglio bianco di grande pezzatura coltivato in Italia, famoso per le sue qualità di sapore e ottima conservabilità. Contiene elevate quantità di allicina e di oli essenziali che lo rendono un ottimo coadiuvante contro molte patologie quali ad esempio l'ipercolesterolemia e contro l' innalzamento della pressione arteriosa


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Altre cure colturali

E’ importante tenere pulite le aiuole eliminando tutte le erbe spontanee, con delle sarchiature periodiche. Verificate sempre se ci sono piante attaccate dalla ruggine ed eliminatele subito, per evitare il contagio anche alle altre. L’aglio ha bisogno di poca acqua, anzi non gradisce affatto l’umidità per cui se possibile l’irrigazione va ridotta al minimo o addirittura evitata. Questo rende problematica la consociazione con altri ortaggi,  che di solito va evitata.

AGLIO BIANCO SELEZIONATO gusto intenso, buono anche se usato fresco, perfetta conservazione invernale.

Raccolta

La raccolta per i bulbi freschi da consumare subito di fa in marzo, preferibilmente in luna crescente, mentre quella per i bulbi da conservare si fa in giugno-luglio, preferibilmente in luna calante.

Il bulbo è maturo quando le foglie cominciano a ingiallire. Molti usano praticare l’annoccatura, cioè la torsione del fusto alla base, una settimana prima della raccolta per ottenere con ciò sia un ingrossamento dei bulbi (le sostanze nutritive non salgono più alle foglie) e per favorire la loro essiccazione.

Per raccogliere l’aglio è possibile afferrare il fusto e tirare per estirpare il bulbo; quando ciò non è possibile, sia perché il fusto è già secco, sia perché il terreno resiste, si smuove la terra con un forcone infilandolo nel terreno ad una distanza prudenziale per evitare il danneggiamento dei bulbi.

Agli particolari

Aglio orsino (allium ursinum) . (Catalogio Baumaux)  

Perenne,fiori bianchi, le foglie crude si usano perle insalate miste e per il condimento del pesce

Ultime informazioni

La produzione di aglio è mediamente di un chilo per metro quadrato. A temperatura ambiente, l’aglio appeso in un luogo asciutto si conserva per 6-8 mesi. Nonostante tutte le aziende sementiere vendano spicchi di aglio d riproduzione, è possibile utilizzare anche l’aglio comunemente acquistato al mercato. Preferite però quello prodotto localmente (non confezionato industrialmente) perché questo ultimo talvolta viene sottoposto a procedure che ne ritardano o impediscono la germinazione.

Agli particolari. L'aglio canadese (allium tricoccum) cresce nel sottobosco. Va seminato in una zona ombreggiata, simulando le condizioni del sottobosco: ricoprite i semi con del fogliame.
 


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venerdì 11 ottobre 2013

L’urea è un concime utilissimo per il rinverdimento delle foglie

L’urea è un concime utilissimo per il rinverdimento delle foglie

 

L’urea è un composto azotato, usato in agricoltura come concime. Si tratta di un prodotto a metà tra il chimico e l’organico: in effetti, pur essendo un prodotto organico, viene ottenuta con procedimenti chimici.

 

L’urea si presenta come un sale cristallino di colore bianco, ed è commercializzata in granuli o scagliette. Non modifica le proprietà chimiche del terreno, la lo arricchisce di azoto. Per il suo elevatissimo contenuto di questo macroelemento, pari al 46%, produce un accrescimento velocissimo delle piante. E’solubile in acqua ed è di facile assorbimento, ma la sua azione si conclude in pochi giorni, diversamente da altri concimi come il fosforo e il potassio che possono perdurare diversi mesi nel terreno. Rispetto a questi due, che una volta distribuiti vanno subito interrati, l’urea (e l’azoto in  generale) non necessita di interramento e si può distribuire direttamente in superficie, attorno alle piante da concimare.

L'urea si presenta spesso in foirmsa granulare, di colore bianco

L’urea è un concime semplice perché contiene solo azoto, ma le piante hanno bisogno in maniera equilibrata anche di altri  macroelementi come il fosforo e il potassio, oltre a diversi microelementi, dal ferro allo zolfo. La somministrazione dell’azoto deve tenere conto di questa necessità equilibrata delle piante. L’eccesso di azoto crea accumuli di nitrati nelle foglie delle piante, che non riescono a smaltirli: al consumo, questi finiscono nel nostro organismo.

Le piante hanno particolarmente bisogno di azoto nella prima fase della loro crescita, dal trapianto all’inizio della fioritura; da questo momento in poi l’azoto va ridotto e comunque vanni privilegiati i concimi complessi a bas prevalente di fosforo e potassio, che agiscono sulla pezzatura, colorazione e sapidità dei frutti. L’azoto, viceversa, produce un aumento della massa fogliare abnorme, a scapito della produzione dei frutti.

Esistono moltissime marche e confezioni di urea, che non differiscono se non nella confezione perché contengono tutte urea al 46%. In alcuni casi l'urea può essere mnista ad altri concimi

L’azoto (e quindi l’urea) può essere usato con maggiore profitto nelle coltivazioni di ortaggi a foglia, perché li rende più verdi, succosi e croccanti. Attenzione però agli accumuli di nitrati dovuti a concimazioni eccessive. L’urea può essere un buon ricostituente da distribuire alla base degli ortaggi che hanno superato l’inverno, non appena comincia a tornare la primavera. Si può somministrare anche alle coltivazioni a foglia che si raccolgono scalarmente, subito dopo ogni raccolta; per esempio, dopo aver raccolto le foglie di coste o l’insalata da taglio: l’urea accelera la ricrescita.

 

 


Come CONCIMARE L'ORTO
Uso dei concimi
organici e chimici
con la ricetta per ogni ortaggio
, anche in vaso. Fertilizzare il terreno  con il compost

110 Pagine. Formato 17x24 cm. Illustrato
Euro 10,00 
L’orto classico è sempre stato coltivato su aree di terreno concimate ogni anno, ripetutamente, tramite l’aggiunta di concimi organici, come le deiezioni animali. Per questo, quando si parla di terra da orto, si intende una terra ben grassa e fertile. Purtroppo negli ultimi decenni diversi fattori hanno fatto sì che gli ortaggi venissero coltivati in terreni sempre meno fertili: da qui l’esigenza di aggiungere elementi nutritivi a base di concimi chimici. Anche nei piccoli orti domestici diventa sempre più difficile fornire annualmente le dosi minime necessarie di concimi organici, per diversi motivi quali i problemi di gestione pratica e igienica degli stallatici, la difficoltà di reperimento dovuta alla rarefazione delle stalle e, nelle zone più abitate, i problemi di convivenza con il vicinato. Gli ortaggi sottraggono grandi quantità di nutrimento al terreno, la cui fertilità va integrata ad ogni nuova coltivazione; dunque, oltre a soffermarsi sulla concimazione organica, questo libro esplora anche le tecniche di concimazione chimica.

PER SAPERNE DI PIU'

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Le confezioni in genere riportano le quantità suggerite per una concimazione corretta, comunque si può procedere in questo modo:

- per le piante in crescita: spargere l’urea alla base, vicino ma non attaccata ai fusti, in ragione di un piccolo pugno per metro lineare di fila, e ripetere ogni 15 giorni;

- dopo le raccolte di ortaggi a foglie che rigenerano, spargere sull’aiuola un piccolo pugno ogni metro quadrato.

Subito dopo la somministrazione di urea è utile innaffiare, per facilitare la diluizione e l’assorbimento da parte del terreno, che comunque avvengono con grande facilità.

Esempio di come un ortaggio gialliccio e sofferente può recuperare in pochi giorni una forma splendida. L'urea va usata senza superare le dosi perché la quantità eccedente resta nelle foglie in forma di nitrati e passa nell'organismo del consumatore


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