Quando una pianta
dell’orto comincia a crescere troppo in altezza, va sostenuta con
degli appositi TUTORI (per esempio, una canna). Che cosa usare per
le legature? Come approntare senza spese un praticissimo
distributore di legacci. |
Tradizionalmente, per le legature in agricoltura si usa la rafia,
cioè una fibra vegetale essiccata e ridotta in “cordicelle” lunghe
circa un metro, di colore bianco-grigio. Molti contadini ricavano
legacci da varie piante, ma questo deve ritenersi un uso di
emergenza. In effetti le occasioni di fare legature nell’orto sono
infinite, non solo per sostenere gli ortaggi ma per qualsiasi altra
attività, come tutti quelli che hanno a che fare con la campagna
possono immaginare. |
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Pianta di melanzana
legata al tutore
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Sicuramente va evitato lo spago reperibile in gomitoli, perché è
troppo tagliente e rischia di danneggiare le piante. La legatura
deve essere fatta in modo che il materiale usato nonle danneggi.
Nelle coltivazioni industriali esistono delle legatrici a pistola
che vengono usati, per esempio, nei vigneti. Si tratta di un
attrezzo spesso costoso. Per esempio puoi vedere qui:
http://www.generalplastics.it/index_files/Page401.htm |
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Un rotolo di rafia
sintetica reperibile in commercio
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Nei
nostri piccoli orti sarebbe sufficiente la classica rafia, che si
può trovare ancora nelle ferramenta o nei Garden Certer. La rafia ha
lo svantaggio di essere composta da mazzi di legacci lunghi non più
di tanto, quindi difficili da gestire sia quando si vuole avere
sempre un legaccio a portata di mano sia quando, usato un pezzo
della lunghezza richiesta, il pezzo rimanente è troppo corto per
altri usi. |
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Non sciogliere il capo
esterno del rotolo: il filo verrà utilizzato prelevandolo dal foro
centrale del rotolo
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L’antica abitudine di
coltivare un orto sta tornando di grande attualità. Dopo
qualche decennio trascorso nella illusione di un consumismo
facile senza prezzi da pagare, ci stiamo accorgendo che
alcuni prezzi ci sono: la rinuncia alla genuinità dei cibi e
una totale subordinazione a un sistema produttivo di cui non
si conoscono i meccanismi. L’orto come lo si intende oggi
non è solo una piccola fonte di reddito, ma soprattutto una
nuova filosofia di vita, un metodo sano per recuperare il
giusto rapporto con la natura, con la terra e con il cielo.
Purtroppo, molte conoscenze sono andate perse, e oggi non
esistono scuole né insegnanti in grado di trasferire
cognizioni non accademiche, ma pratiche, a chi vuole
incominciare.
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PER SAPERNE DI PIU' |
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Personalmente ho risolto il
problema di portare sempre con me dei legacci, quando mi muovo
nell’orto, nel modo che descrivo nelle foto. Normalmente uso dei
rotoli di rafia sintetica, lunghi 400 metri ma di dimensioni molto
ridotte.
Togliendo il rotolo dalla
confezione, occorre evitare di sciogliere subito la legatura che
mantiene il capo del filo sulla superficie esterna del rotolo. |
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Ecco il capo recuperato dal foro interno del
rotolo
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Invece,
estrarre l’altro capo dal centro del rotolo, aiutandosi con un
cacciavite o un altro oggetto. A questo punto il rotolo si può
infilare nella tasca dei pantaloni, dove starà comodamente, mentre
il capo liberato si può passare sotto la cintura lasciandolo
penzolare per un breve tratto. |
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Il rotolo va messo nella tasca dei pantaloni, dove
può entrare comodamente
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Ogni
volta che serve un pezzo di spago basta tirare il capo che pende
dalla cintura: lo spago si svolgerà nella tasca, lungo la parte
interna del rotolo, che resterà perciò intatto: lo si consumerà dal
di dentro.
In
qualche tasca della camicia si potrà tenere un taglierino, (anche
questo è sempre bene portarlo con sé) con il quale taglieremo il
legaccio alla lunghezza desiderata.
Senza
nessuna spesa, ci saremo costruiti un praticissimo distributore di
legacci. |
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Il capo (proveniente
dalla parte interna del rotolo) va fatto passare sotto la cintura:
tirandolo uscirà comodamente nella lunghezza desiderata, ed il
rotolo si conserverà compatto nella tasca.
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Gli ortaggi vanno legati ai tutori senza
strozzarli, cioè lasciando le legature lente in modo che i fusti
possano crescere liberamente |
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