sabato 28 febbraio 2015

Uccelli del campo e dell'orto: le allodole

Uccelli del campo e dell'orto: le allodole

L'allodola è un uccello con piumaggio di colore marrone più chiaro nella parte ventrale, mentre è leggermente striato di nero sul dorso. Sul capo si può notare un piccolo ciuffo erettile, più visibile quando l'animale è spaventato. E' il più grande alaudide europeo, con 20 cm di lunghezza e 35 cm di apertura alare. Pesa circa 40 grammi. Il nome scientifico è Alauda arvensis.

Le penne timoniere esterne della coda sono bianche, come pure i margini posteriori delle ali. Il maschio e la femmina hanno le stesse caratteristiche, i giovani si distinguono perché hanno la schiena di colore marrone scuro. Il piumaggio delle allodole è sempre poco appariscente, e ciò le consente di mimetizzarsi con il terreno, dove nidifica.

 

Allodola. Foto da Wikipedia

 

L'allodola è diffusa in tutti i paesi Europei, come pure in Asia e Africa e nella Nuova Zelanda. In Italia è presente in tutte le regioni, meno frequentemente in Sicilia e Puglia. Può nidificare dal livello dle mare fino ai 2000 metri.

L'allodola canta per lo più volando ad altezze considerevoli, ma talvolta anche dai rami o dai posatoi occasionali. Tipicamente è il maschio che canta, non solo nel periodo riproduttivo. Il repertorio è vastissimo, e non è raro sentir cantare un'allodola per periodi fiono a 20 minuti.

 
 

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L'allodola è ancora molto comune nelle campagne italiane, specialmente nelle aree agricole dedicate alla coltivazione dei cereali. In genere frequenta le grandi estensioni aperte aperte a vegetazione bassa, quindi la si può trovare anche nei campi di trifoglio o di prodotti orticoli. Non la si trova facilmente nei terreni molto umidi.
 
L'allodola vive anche sulle dune sabbiose

 

La maggior parte delle allodole è stanziale, cioè rimane nella stessa zona per  tutto l'anno. Solo quelle che hanno nidificato in montagna, durante l'inverno scendono verso il piano. Molte altre si spostano, in ottobre-novembre, verso le regioni del sud o verso le isole. A queste allodole italiane si aggiungono quelle migranti dal nord Europa, dunque la metà dell'inverno è il momento in cui le allodole sono più numerose
 

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Nel volo le allodole formano piccoli stormi, con un volo ondeggiante, alternato da battiti e chiusure di ali. Amano le "picchiate", che consistono nel portarsi a qualche centinaio di metri d'altezza scendendo poi verso terra ad ali chiuse: solo a poca distanza dal suolo rirendono il controllo del volo. Sul terreno l'allodola cammina e saltella, mantenendo il corpo orizzontale. I nidi vengono costruiti nelle depressioni naturali del terreno. L'allodola si nutre di semi e germogli, ma durante il pperiodo riproduttivo mangia anche insetti, ragni e lumache: con questi vengono alimentati anche i piccoli nei nidi.
 
Allodola. (Foto F. Ballanti)

 

Dalla fine di febbraio gli individui tendono ad isolarsi, e i maschi intensificano l'attività canora per attirare le femmine nei loro territori. Il corteggiamento è costituito da una parata nel corso della quale il maschio apre la coda, arruffa le piume a danza saltellando attorno alla femmina.  Dopo l'accoppiamento la femmina prepara il nido nel terreno, con steli e radichette. La femmina depone da 3 a 6 uova grigio-biancastre con piccole macchie brune e picchiettature verdastre, della dimensione di 24x17 mm. La deposizione avviene tra marzo e agosto e la cova dura 11-14 giorni. I pulcini vengono nutriti anche dal maschio, e dopo tre settimane circa sono capaci di volare. Solitamente l'allodola porta a termine 2 o tre covate all'anno.
 
 
 
L'allodola ama vivere nei campi coltivati a graminacee
 

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La profondità di trapianto non è la stessa per tutti gli ortaggi

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 Fragole in vaso
Abbiamo acquistato presso il Garden center un bell’assortimento di piantine, ed ora, muniti di paletta o meglio di trapiantatoio, ci accingiamo ad affidare alla terra la prima piantina: un bel pomodoro. Pratichiamo una buca nel terreno, appoggiamo la piantina alla sua nuova sede ed un dubbio ci assale: a quale profondità la dobbiamo interrare?

 

Molti decidono salomonicamente di mettere alla stessa profondità del contenitore di origine, non sapendo che spesso questo è un errore: infatti una parte del fusto, se interrata, emette nuove radici e questo va sicuramente a beneficio di una futura produzione più abbondante. Ma non è vero per tutte. Per diradare ogni dubbio, ecco in seguito le indicazioni relative alla giusta profondità per i principali tipi di ortaggi.

Cucurbitacee
Le cucurbitacee sono principalmente: anguria, cetriolo, melone, zucca, zucchina

Le cucurbitacee si interrano alla stessa profondità in cui si trovano nel contenitore di provenienza.  Nella figura, piantine di cetrioli lunghi
 

 
Crucifere
Le crucifere sono: cavoli di tutti i tipi, cime di rapa, ravanello, rucola
Le crucifere si interrano fino al colletto. Spesso i fusti sono molto più lunghi di quelli della foto, in tal caso si possono interrare fino a mezzo fusto. Nella foto, piantine di cavolo cappuccio.
 
 
 
 
 
Liliacee
Le liliacee sono: aglio e scalogno, cipolla, porro, (più asparago che non si trapianta)

Le liliacee si interrano fino a metà del fusto,compreso tra il terreno originale ed il punto in cui cominciano a divaricarsi le prime foglie. Nella  foto, piantine di cipolla.
 

 
 

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Leguminose
Le leguminose sono: fagioli, fave, piselli

Solitamente si seminano direttamente in campo, ma non è infrequente trovarle in vasetti. Si interrano mantenendo l'altezza originale del contenitore di provenienza. Nella foto, fagiolino rampicante "Un metro".
 

Umbellifere
Le umbellifere sono: carota, finocchio, prezzemolo, sedano

Si interrano alla stessa profondità in cui si trovano alla provenienza. Nella foto piantine di finocchio molto alte: in tal caso di consiglia di cimarle per favorire una rapida ripresa.
 

 

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Composite
Le composite sono: carciofo, cardo, cicoria, indivia, lattuga, scorzobianca e scorzonera
 

Si interrano alla stessa profondità in cui si trovano nel contenitore originale. Nel caso delle insalate, meglio qualche di millimetro sopra la superficie  anziché sotto. Nella foto, piantine di lattuga "Canasta"
 

 
 

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Solanacee e Labiate
Le solanacee sono: melanzane, peperoni, pomodori (più patate che in genere non si trapiantano). Alle labiate appartiene il basilico.

Si interrano abbondantemente, per favorire l'emissione di radici. Se il fusticino non è eccessivamente lungo, fino al colletto eliminando le sporadiche foglioline sottostanti. Nella foto in alto, piantina di peperone friggitello. In basso invece piantine di pomodoro "Piccadilly".

 
Profondità di trapianto del pomodoro
 
 

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