giovedì 5 marzo 2015

I lavori nell’orto di marzo

LAVORI DI MARZO
Se non lo si è ancora fatto, è tempo di preparare il terreno per le semine. Queste potranno avvenire con tempi diversi, a seconda delle diverse zone climatiche. Semi e piantine vanno messi in terra appena la temperatura lo consente. Saranno avvantaggiati coloro i quali hanno coltivato le piantine al riparo. Se non lo avete fatto, potete ovviare acquistando piantine pronte. Questo vi consentirà di anticipare il raccolto si molte settimane.
 
Marzo è un mese  di lavoro intenso. Dal punto di vista delle semine si possono seminare la maggior parte degli ortaggi, alcuni in ambiente riparato e altri direttamente all'aperto.
Piantine  di alchechenge pronte al trapianto
Piantine  di alchechenge pronte al trapianto
 
Piante che hanno passato l'inverno nell'orto alla fine della produzione autunnale
Zappettate le file per eliminare le erbe infestanti, ed eliminate le foglie secche o macchiate. e se possibile rincalzate accostando del terreno ai gambi. (Non rincalzare insalate, cicoria e bieta). Eseguite poi una concimazione azotata per favorire la ripresa vegetativa. Potrete disporre un breve di un nuovo raccolto. Se avete lasciato nel terreno i gambi dei cavoli, probabilmente questi avranno emesso dei nuovi germogli. Per favorire le nuove emissioni sarebbe stato utile, in gennaio, fare una incisione a croce profonda un centimetro sul colmo dei gambi.
 
 

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La bieta coltivata in autunno può offrire un nuovo raccolto primaverile
La bieta coltivata in autunno può offrire un nuovo raccolto primaverile
 
 
 
Piante che hanno passato l'inverno nell'orto e devono iniziare a produrre. Piselli e fave
Queste sono tipicamente i piselli e le fave, e alcuni cavoli tardivi. Se non lo avete fatto dovete dotare i piselli rampicanti di tutori: poiché hanno qualche difficoltà iniziale ad arrampicarsi, accompagnate le piante a contatto dei tutori in modo che i viticci possano aggrapparsi più facilmente. Il pisello ama i tutori a frasca, più che i paletti singoli: per esempio, le ramaglie provenienti dalle potature autunnali sono ottime. Anche le fave hanno bisogno di essere sostenute. Per quanto sembrino in grado di stare in piedi da sole, basta una raffica di vento più forte, come accade spesso in primavera, per abbatterle. Neppure le fave si sostengono con paletti singoli. Potete collocare due pali alle due estremità della fila, e racchiudere le piante con una corda tesa ai due lati della fila, oppure con delle canne disposte orizzontalmente ai due lati della fila.
Le fave vanno sostenute per evitare che il vento le rovesci a terra
Le fave vanno sostenute per evitare che il vento le rovesci a terra
 
 
 

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Coltivazioni sotto tunnel o in serra
Se avete delle coltivazioni sotto tunnel, questo è il momento, nelle giornate più calde e nelle ore più assolate, di sollevare i teli per eliminare le condense e ridurre l'umidità interna, che potrebbe facilitare l'insorgere di muffe. Allo stesso modo e nelle stesse condizioni tenete aperte le porte e le finestre della serra.
Per quanto concerne i semenzai, questi hanno particolarmente bisogno di eliminare l'umidità eccessiva, specialmente se state coltivando le piantine in casa, nelle serrette dotate di coperchi di plastica. Nelle ore più calde portate le serrette all'aperto e se la temperatura supera i 20 gradi scopritele per il maggior tempo possibile. Occhio però alle piantine appena nate e ancora troppo fragili per sostenere cambi repentini di clima.
 
 
Le fave vanno cimate all'altezza di 100-120 cm per evitare le aggressioni degli afidi, che si concentrano sulle punte
Le fave vanno cimate all'altezza di 100-120 cm per evitare le aggressioni degli afidi, che si concentrano sulle punte
 
 
 

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Cimatura delle fave
Le fave sono tra le prime a fiorire nell'orto, e ci sono eserciti di afidi pronti a colonizzare le punte più tenere. Per scongiurare le aggressioni degli afidi eliminate le cime più tenere al di sopra del metro di altezza; in questo modo favorirete anche l'ingrossamento dei baccelli sottostanti.
Baulatura del terreno. La proda più a destra è stata pacciamata con telo plastico nero
Baulatura del terreno. La proda più a destra è stata pacciamata con telo plastico nero
 
 

500 segreti per avere un orto meraviglioso
320 Pagine. Formato 17x24 cm. Illustrato
 

L’antica abitudine di coltivare un orto sta tornando di grande attualità. Dopo qualche decennio trascorso nella illusione di un consumismo facile senza prezzi da pagare, ci stiamo accorgendo che alcuni prezzi ci sono: la rinuncia alla genuinità dei cibi e una totale subordinazione a un sistema produttivo di cui non si conoscono i meccanismi. L’orto come lo si intende oggi non è solo una piccola fonte di reddito, ma soprattutto una nuova filosofia di vita, un metodo sano per recuperare il giusto rapporto con la natura, con la terra e con il cielo. Purtroppo, molte conoscenze sono andate perse, e oggi non esistono scuole né insegnanti in grado di trasferire cognizioni non accademiche, ma pratiche, a chi vuole incominciare.
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Lavorazione del terreno
La lavorazione profonda del terreno, consistente in una vangatura, si fa preferibilmente in autunno affondando la vanga circa 30 cm e rivoltando le zolle per esporre le larve presenti nel terreno alla predazione degli uccelli. Prima della vangatura si sparge sul terreno il letame, oppure compost o stallatico pellettato, in modo che venga interrato dalla vangatura.
In primavera, prima delle semine, il terreno già fertilizzato può essere lavorato in maniera più superficiale, eliminando le erbe spontanee e tracciando le prode. Le canalette tra una proda e l'altra si ottengono con una pala, sottraendo della terra dallo spazio della canaletta e rivoltandola sullo spazio della proda, in modo che questa risulti più alta. Questa operazione si chiama anche baulatura del terreno. Userete le canalette per irrigare, facendovi scorrere l'acqua. Sulle baulature, invece, verranno collocate le piante in modo che si trovino al riparo dai ristagni di acqua.
Se preferite e se il tipo di ortaggio lo consente potete stendere sui colmi delle baulature del telo plastico nero da pacciamatura, che impedirà la crescita delle piante infestanti. La pacciamatura con telo plastico offre anche il grande vantaggio di mantener eil terreno sottostante più caldo, favorendo la crescita delle piante. Inoltre, il terreno posto sotto il telo è protetto da secchezze e aridità.
 
 

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Le radici dei finocchi lasciate nel terreno, in primavera emettono nuovi getti tenerissimi
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Consigli per le semine e i trapianti
Non abbiate fretta ma aspettate di essere certi che la temperatura non sia ancora troppo bassa. Ogni tipo di ortaggio ha una temperatura preferita per la germinazione e la crescita. Non dovete considerare la temperatura esterna del giorno, ma la media della temperatura giorno-notte considerando anche che di solito la temperatura del terreno è più bassa di quella dell'aria. Potete alzare la temperatura del terreno con la pacciamatura o rendendo il vostro terreno più scuro, nel tempo, aggiungendo compost e materia organica, come per esempio i fondi di caffè.
Seminate su righe disposte da est a ovest (dal sorgere al tramontare del sole) in modo che questo, nel suo percorso quotidiano, possa passare tra le file senza essere ostacolato dalle ombre delle piante. Ciò è specialmente valido per le piante alte, dove una fila alta può ombreggiare la fila adiacente.
Per i trapianti preferite le piantine con pane di terra, invece che quelle a radice nuda, che presentano difficoltà di attecchimento molto più elevate.
 
 
Per estrarre le piantine dai supporti di coltivazione si spingono da sotto con una cannuccia di dimensioni adatte
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