sabato 28 marzo 2015

Le cose che dobbiamo tenere presenti quando vogliamo fare un orto

Per fare un orto si deve partire con il piede giusto

Negli ultimi tempi moltissime persone stanno riscoprendo i vantaggi della coltivazione dell’orto, una pratica anticamente diffusissima ma, da qualche decennio, molto trascurata. Ci stiamo accorgendo che il consumismo facile sul piano della alimentazione ci propone soluzioni pronte ma spesso non affidabili quanto a qualità e genuinità

In effetti consumiamo verdure già confezionate, spesso già cotte e divise in porzioni, senza conoscerne la provenienza né i processi di lavorazione e conservazione. Mentre in Italia vigono leggi severe sulle tecniche di produzione agricola, spesso peraltro disattese, non sappiamo quali norme e quali controlli vengano attuati in paesi spesso lontani dal nostro, dai quali tuttavia le importazioni sono consentite; e ci capita di sentire di prodotti provenienti da paesi asiatici o africani offerti sul mercato, nonostante le spese di trasporto,a prezzi notevolmente inferiori a quelli dei produttori locali.

L'orto ben coltivato è una gioia per gli occhi e per il cuore
L'orto ben coltivato è una gioia per gli occhi e per il cuore
 

Oltre a ciò, ci stiamo accorgendo che una vita troppo sedentaria fatta di ufficio-televisore-letto, nonostante qualche sporadico esercizio sportivo, ci appesantisce. Abbiamo anche perso l’abitudine di guardare al cielo per capire che tempo farà, per scrutare i movimenti della luna e delle stelle, per immergerci nel silenzio della natura e ritrovare in quel silenzio noi stessi.

Ultimo ma non ultimo in questi tempi di crisi, stiamo rivalutando quella economia domestica spicciola, di cui la coltivazione di un piccolo orto era parte importante, e che consentiva risparmi interessanti al bilancio familiare.

Salute, risparmio, riscoperta di un rapporto nuovo con la natura: ecco i motivi principali che spingono molti a dedicarsi alla coltivazione dell’orto domestico.

 

Novità

I parassiti stanno distruggendo il tuo orto?

NON ARRENDERTI!

Non affidarti ai prodotti chimici
che avvelenano i frutti del tuo lavoro.

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Prontuario di lotta biologica contro i nemici dell’orto

Combattere e sconfiggere i parassiti che aggrediscono  i nostri orti

di Bruno del Medico

Coltivare l’orto Editrice 2014

200 pagine. Formato 17x24.  Illustrato. SOLO IN E-BOOK

Questo manuale descrive i parassiti che danneggiano le coltivazioni dei nostri orti, e per ciascuno indica i rimedi naturali più efficaci per contrastarlo. Il fine è quello di evitare l’uso di prodotti chimici e mantenere la genuinità delle produzioni. Come ogni coltivatore sa, la caratteristica degli ortaggi industriali trattati con pesticidi, ormoni e altri veleni consiste proprio nella presenza di residui, mai smaltiti completamente dalle piante, che poi si accumulano nell’organismo dei consumatori sotto forma di metalli micidiali per la salute. I prodotti dell’orto biologico, invece, sono sicuramente sani ed esenti da effetti distruttivi per l’organismo.

I diversi capitoli elencano  in modo ordinato i parassiti, le loro caratteristiche e i principali mezzi biologici di contrasto per ciascuno di essi. Troverete tutte le informazioni su macerati, infusi, trappole, antagonisti naturali e moltissimi altri presidi biologici di protezione, che restituiranno la serenità e il sorriso a voi e alle vostre coltivazioni. Molte informazioni contenute in questo libro sono originali, e difficilmente le troverete riunite in una trattazione unica, ampia e dettagliata come quella offerta qui.

La peggiore disavventura in cui possa incappare l’orticoltore biologico è una invasione di parassiti. Spesso, questo accade proprio nel momento di maggior splendore della pianta, quando già si pregusta la gioia del raccolto.

I parassiti più noti sono di genere animale. Sono piccoli esseri voracissimi che erodono foglie, fiori, frutti e generano un decadimento generale della pianta. Ma non finisce qui: altri tipi di infestazioni provenienti da forme di  vita diverse, come funghi, batteri e virus,  possono produrre muffe, marciumi e malformazioni, fino alla morte della pianta.

La competizione tra i coltivatori e i parassiti è sempre aperta, e non esiste praticamente orto che possa dirsi indenne. Tutti quelli che hanno scelto di coltivare in modo biologico il proprio orto lo hanno fatto per ottenere un prodotto genuino, e rifiutano l’uso della chimica. In loro aiuto viene la  stessa natura, che, da sempre, per ogni aggressione stabilisce anche le opportune difese: per ogni azione esiste l’azione contraria. Ogni parassita ha in natura degli antagonisti che possono controllarlo. Lo scopo di questo libro è farveli conoscere.

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Le piantine degli ortaggi sono sempre fragili e dipendono in tutto dalle nostre cure.
Le piantine degli ortaggi sono sempre fragili e dipendono in tutto dalle nostre cure.
 

Requisiti indispensabili

Prima di cominciare, però, dobbiamo valutare la presenza di alcuni requisiti indispensabili, che potranno garantire il successo del nostro orto. Ne ricordo alcuni sottolineando che, in mancanza, potremmo andare incontro a delusioni.

Il terreno (meglio se di medio impasto,come nella foto) necessita di una buona vangatura profonda almeno 30 cm
Il terreno (meglio se di medio impasto,come nella foto) necessita di una buona vangatura profonda almeno 30 cm
 
 
 

Terreno

Anzitutto abbiamo bisogno di uno spazio, che può essere un pezzetto di terreno anche di pochi metri quadrati, o addirittura un balcone che attrezzeremo con vasi o contenitori vari adatti ad accogliere le piante di ortaggi.

Quanto al terreno, possiamo distinguerne essenzialmente tre tipi: argilloso o limoso, sabbioso, di medio impasto.

Il terreno argilloso o limoso ha grana finissima, per cui è molto compatto e pesante da lavorare: tende a trattenere l’acqua, ma quando si asciuga si screpola.

Il terreno sabbioso è a grana più grossa, solitamente di colore più chiaro, le irrigazioni ed i concimi filtrano rapidamente verso il basso per cui devono essere più frequenti.

Il terreno ideale è quello di medio impasto, né argilloso  né sabbioso. Anche gli altri due tipo di terreno sono adatti a coltivare l’orto, ma con maggiori difficoltà. Naturalmente, il terreno non ce lo possiamo scegliere, ma esistono tecniche che attuate metodicamente consentono di trasformare terreni argillosi o sabbiosi rendendoli più idonei; la principale è l’utilizzo di compost, prodotto nello stesso orto e mescolato al terreno nel corso delle lavorazioni.

Qualunque terreno deve avere comunque due requisiti indispensabili. Anzitutto deve essere profondo almeno 3-40cm,  per consentire alle radici di potersi sviluppare. In secondo luogo deve essere per quanto possibile libero da pietre e pietrisco. Il pietrisco brecciolino, se è fine e non è presente in quantità superiore al 10%, non impedisce di per sé la crescita degli ortaggi. Tuttavia dovrete rinunciare alla coltivazione di ortaggi a radice come carote e rape, perché otterrete solo radici deformate o biforcate.

Dopo la vangatura il terreno va ben spianato e livellato prima di tracciare le aiuole
Dopo la vangatura il terreno va ben spianato e livellato prima di tracciare le aiuole
 
 
 
 
 

I vasi sul balcone

Non fate l’errore di riempire i vasi con terriccio da giardino, come se doveste coltivare dei fiori. Usate della terra normale con aggiunta di un 15-20% di terriccio.

 

Preparazione dei vasi per la coltivazione sul balcone
Preparazione dei vasi per la coltivazione sul balcone
 
 
 

L’esposizione

Altra caratteristica irrinunciabile è l’esposizione del terreno. Gli ortaggi richiedono sole per tutta la giornata; alcuni si accontentano anche di mezza giornata di sole diretto, ma non danno la produzione che potrebbero dare se esposti correttamente.

Non scegliete per il vostro orto il pezzetto di terreno più lontano, magari posto a ridosso di un muro o sotto l’ombra di un albero, perché non raccogliereste niente.

Un buon orto si trova lontano da muri,alberi, edifici o altri ostacoli, o comunque deve evitare per quanto possibile qualsiasi elemento ombreggiante. Se pensate di costruire un capanno o mettere delle piante da frutto queste devono essere poste sul lato a nord dell’appezzamento.

La figura in alto rappresenta l’effetto della luce sulla crescita delle piante

La figura in alto rappresenta l’effetto della luce sulla crescita delle piante. Le tre piante di cavoli natalini rappresentate sono state piantate tutte assieme a metà settembre, la situazione ripresa dalle foto è quella di fine novembre.

Il cavolfiore della foto A è cresciuto esposto a sud, in pieno sole. Quello della foto B è sempre coltivato con una esposizione a sud, ma per alcune ore del giorno è ombreggiato da una pergola di vite rampicante; si nota chiaramente la dimensione inferiore. Quello della foto C non ha ancora cominciato a formare la testa; questo cavolfiore è stato piantato nei pressi di un lato della casa, esposto a ovest, per cui riceve luce diretta, in novembre, solo due o tre ore al giorno. E’ prevedibile che la produzione di questo cavolfiore verrà ritardata almeno fino ad aprile.

 

Novita'

Orto biologico e sinergico.
SEMINARE CON SUCCESSO PER RACCOGLIERE CON ABBONDANZA
Calcolo dei giorni migliori per la semina di ogni ortaggio

SOLO IN E-BOOK (pdf e epub)
110 pagine. Formato 17x24.  Illustrato.

 

Un libro che fa finalmente chiarezza sull’uso delle fasi lunari nella coltivazione dell’orto, in particolare sui periodi di semina.

Dopo aver spiegato come, perché e quando la luna influisce, prende questo dato come riferimento per calcolare con estrema precisione i giorni più favorevoli alla semina di ogni ortaggio. I nuovi criteri di coltivazione dell’orto tendono a emanciparsi dalla necessità di produrre a tutti i costi: privilegiano la genuinità del cibo e la naturalità dei metodi adottati in ogni fase. Nasce così l’orto biologico, che raggiunge la sua punta più avanzata nell’orto sinergico. In queste condizioni le piante non sono più violentate nella crescita da concimi, ormoni e pesticidi di varia natura, spesso usati massicciamente e oltre la reale necessità. Liberate dai condizionamenti chimici, e affidate nuovamente alle cure di terra, sole, acqua e aria, le uniche cose di cui hanno veramente bisogno, rigenerano la loro sensibilità alle influenze delicate dell’ambiente, come quella, osteggiata e misconosciuta, delle fasi lunari. Certamente le carezze delicate della luna sono vanificate quando le piante vengono sottoposte a criteri industriali di sfruttamento, ma riprendono importanza nelle condizioni naturali.

Questo libro prende in considerazione alcuni dati scientifici, come il tempo di germinazione e la temperatura necessaria, oltre a un dato che ci viene dalla tradizione millenaria, quello dell’influenza lunare. Dalla sinergia di queste informazioni deriva il calcolo dei giorni più adatti alla semina di ogni ortaggio. La giusta attenzione per le fasi lunari fa parte dell’insieme di cure necessarie al successo dell’orto biologico o sinergico, e può darci la sicurezza di aver cominciato bene. Le piante non sono indifferenti alle cure amorevoli, come tutti gli studi recenti confermano quotidianamente. Nel loro silenzio misterioso esulteranno di gioia nel vederci arrivare tra le file, a ricambieranno donandoci con amore i loro frutti sani e gustosi. Se pure in modo incomprensibile, noi e le nostre piante ci capiremo profondamente.

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L’orientamento

Occorre evitare che la piante più alte (per esempio i pomodori, o i fagioli rampicanti) diano ombra a quelle vicine. Per fare questo dovete orientare le file dell’orto, per quanto possibile, da est a ovest, cioè disporre i due capi della fila in direzione dell’alba e del tramonto. In questo modo il sole, solcando il cielo, potrà correre liberamente tra le file e le piante riceveranno quanta più luce possibile.

Considerate che questo orientamento è sempre approssimativo perché il sole sorge esattamente a est e tramonta esattamente a ovest solo alle date degli equinozi, tuttavia, non potendo spostare l’orto secondo le stagioni, questo orientamento rappresenta il migliore compromesso possibile.

Per l'orto scegliete sempre una zona adatta, cioè esposta al sole
Per l'orto scegliete sempre una zona adatta, cioè esposta al sole.

Il sole sorge ad est e tramonta ad ovest. Tutta la fascia a sud, sud-est.sud-ovest si presta ad essere coltivata. I terrazzi esposti a sud, sud-est e sud-ovest  vanno bene: quelli esposti a est od ovest, presentano qualche problema perché il numero di ore soleggiate può essere insufficiente.


 

 

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Terreni posti a nord di edifici alti

Alcuni terreni posti a nord di edifici alti restano totalmente in ombra da novembre a marzo, quindi non conviene affatto coltivare nulla in questo periodo. Tuttavia il percorso del sole si fa molto più alto nel cielo a partire da aprile o maggio, per cui arriva a “scavalcare” l’ostacolo dando luce per un numero sufficiente di ore a buona parte di questi terreni. Considerate la possibilità di coltivare queste parcelle da maggio in poi; una pratica consigliata è quella di allevare piantine in vivaio e poi trapiantarle quando la parcella diventa coltivabile.

Le differenti ombreggiature rendono usabili l'estate alcune parcelle che l'inverno non sono coltivabili
Le differenti ombreggiature rendono usabili l'estate alcune parcelle che l'inverno non sono coltivabili
 

Balconi

Questo discorso vale ancor più per i balconi. Il balcone ideale è quello esposto a sud. Si possono coltivare i balconi esposti a sud-est o sud-ovest, cioè quelli che ricevono il sole per mezza giornata abbondante. Non sono coltivabili i balconi esposti a nord, se non forse per qualche mese da maggio a settembre, quando potrebbero ricevere luce solare.

 
 

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L’acqua

Gli ortaggi hanno bisogno di aria, luce ed acqua oltre al nutrimento normale. Iniziando un orto è indispensabile avere a disposizione una sorgente di acqua di qualsiasi tipo, che consenta però di innaffiare le piante in ogni periodo e specialmente nei periodi più caldi. Nessuna pianta da orto vive in mancanza di acqua, o comunque non produce.

 

Il recinto

Se circolano in zona cani, gatti o galline, non riuscirete a far crescere nessuna pianta se non  le proteggete con una recinzione.

Fiori di zucchini
Fiori di zucchini
 
 
 

Coltivare i peperoncini piccanti

Dagli innocui Bell e Poblano  agli infernali Fatali, Habanero , Bhut Jolokia e Trinidad Scorpion Moruga

Coltivare l’orto Editrice 2013

72  pagine. Formato 17x24. Prezzo euro 5,00

Esistono migliaia di varietà coltivate di peperoncino. Si tratta di una spezia amata e diffusa in tutto il mondo, attorno alla quale si è sviluppata una cultura che vede impegnati migliaia di appassionati. Spesso questi si tramutano in veri e propri collezionisti di varietà , molte delle quali si contendono la palma di peperoncino più piccante al mondo. Dopo una lunga permanenza dell’Habanero ai vertici del Guinness dei Primati, ora è la volta del Bhut Jolokia. Questo libro introduce in modo semplice ma completo all’affascinante mondo dei peperoncini e alla loro coltivazione: anche un piccolo terrazzo può essere sufficiente.

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L’impegno

Ogni orto richiede un certo impegno, rapportato per lo più alla sua dimensione, ma anche alle stagioni. Un orto di 100 mq può assorbire diverse ore al giorno d’estate, e almeno 3-4 ore a settimana d’inverno. Invece un orto di 20-30 metri quadrati impegna molto di meno. Tenete conto comunque che l’orto, anche quando è piccolissimo, richiede interventi praticamente quotidiani l’estate, se non altro per innaffiare ed eliminare le erbe infestanti.

Se pensate di allontanarvi per più di tre giorni nel periodo estivo provvedete a fare in modo che qualcuno vi sostituisca nell’innaffiamento, per non dire nella raccolta. Potreste anche predisporre un sistema di irrigazione automatico.
 

La soddisfazione

Anche questa è indispensabile. Se non c’è soddisfazione, perché darsi da fare? Questo elemento non mancherà, anzi sarà abbondante, ogni volta che metterete nel piatto una verdura e potrete dire: Questo l’ho coltivato io.

La raccolta è sempre fonte di grande soddisfazione
La raccolta è sempre fonte di grande soddisfazione
 

 

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