venerdì 4 marzo 2016

La scarola, un ortaggio generoso

La scarola, un ortaggio generoso adatto alla stagione autunnale
La scarola appartiene alla brande famiglia delle cicorie, nella categoria delle indivie che condivide con l’indivia riccia. Diversamente da questa, la scarola ha foglie lisce. E’ una pianta che può raggiungere grandezze e pesi insoliti per una insalata. Può essere consumata sia cruda, da giovane, che cotta, quando raggiunge il completo stadio di maturazione
 

La scarola è una pianta erbacea biennale, perché il primo anno produce il cespo ed il secondo i fiori ed i semi. dal momento che solitamente si è interessati al consumo, dal punto di vista di  molti coltivatori viene considerata come pianta annuale e raccolta già dal primo anno.

Scarola Bubikopf
 

La parte commestibile della scarola è il cespo, formato da moltissime foglie raccolte a rosetta, più compatte nella parte centrale (il cuore). Queste foglie centrali tendono a imbiancare naturalmente, per cui la pianta pronta alla raccolta presenta l’aspetto tipico illustrato nelle foto. Molti usano imbianchire manualmente la scarola, raccogliendo le foglie ben asciutte all’interno di un foglio di plastica nera e legandole  un paio di settimane prima della raccolta. Questo rende tutto il cespo più bianco e croccante.

 
 
 
 
Scarola Casco d'oro
 

 

La foglie della scarola è costituita da una nervatura centrale e da un ampio lembo liscio, poco ondulato o poco increspato. La riproduzione della scarola avviene per seme.

Le diverse cultivar di scarola si distinguono sulla base di queste caratteristiche:

 

Caratteristiche delle diverse cultivar di indivia scarola

Caratteristica

Tipologie

Ciclo vegetativo

Precoce o tardivo

Dimensione del cespo

Piccolo o voluminoso

Portamento della pianta

Eretto o espanso

Colore delle foglie

Dal biondo alle diverse tonalità del verde

La resistenza al freddo

Buona, mediocre

La resistenza a montare a seme

Scarsa, elevata

La capacita  di autoimbiancare

Scarsa, elevata

 

Scarola Full Heart
 
 

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Un libro che fa finalmente chiarezza sull’uso delle fasi lunari nella coltivazione dell’orto, in particolare sui periodi di semina.

Dopo aver spiegato come, perché e quando la luna influisce, prende questo dato come riferimento per calcolare con estrema precisione i giorni più favorevoli alla semina di ogni ortaggio. I nuovi criteri di coltivazione dell’orto tendono a emanciparsi dalla necessità di produrre a tutti i costi: privilegiano la genuinità del cibo e la naturalità dei metodi adottati in ogni fase. Nasce così l’orto biologico, che raggiunge la sua punta più avanzata nell’orto sinergico. In queste condizioni le piante non sono più violentate nella crescita da concimi, ormoni e pesticidi di varia natura, spesso usati massicciamente e oltre la reale necessità. Liberate dai condizionamenti chimici, e affidate nuovamente alle cure di terra, sole, acqua e aria, le uniche cose di cui hanno veramente bisogno, rigenerano la loro sensibilità alle influenze delicate dell’ambiente, come quella, osteggiata e misconosciuta, delle fasi lunari.

Questo libro prende in considerazione alcuni dati scientifici, come il tempo di germinazione e la temperatura necessaria, oltre a un dato che ci viene dalla tradizione millenaria, quello dell’influenza lunare. Dalla sinergia di queste informazioni deriva il calcolo dei giorni più adatti alla semina di ogni ortaggio.

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Semina della scarola

Un grammo di semi ne contiene circa 600, che hanno una durata germinativa di 4 anni, per cui occorre prendere visione della scadenza segnata sulla bustina, al momento dell’acquisto. Diffidate di semi regalati se non siete sicuri che siano freschi. Il terreno preferito è quello di medio impasto, con pH compreso tra 6,5 e 7,5, cioè il classico terreno da orto. L’esposizione deve essere soleggiata, al massimo la pianta tollera un mezzo sole abbondante.

L’impianto  si può fare seminando direttamente in campo, oppure trapiantando piantine coltivate in precedenza, come è preferibile per gli orti dove le piantine sono relativamente poche.

Seminate in contenitori alveolari di 3 cm circa di diametro o lato, riempiti con terriccio da semina moderatamente pressato. Lasciate cadere in ogni alveolo 5-6 semi, considerando che la germinazione è del 60-70% circa.

Quando le piantine emerse saranno alte un paio di centimetri provvedete al diradamento, lasciando in ogni alveolo solo la piantina più bella.

 

Periodi di semina e raccolto della scarola

Semina

Raccolto

Marzo

Giugno

Aprile

Giugno-luglio

Maggio-giugno

Agosto-settembre

Luglio

Settembre-ottobre

Agosto

Ottobre-novembre

Settembre

Dicembre-febbraio

Ottobre-novembre

Aprile-maggio

 

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Il trapianto si fa quando le piantine sono alte almeno 8 cm ed hanno almeno 3-4 foglie. Estraete le piantine dagli alveoli badando bene a non rompere il pane di terra (occorrerà quindi che siano ben radicate) e trasferitele subito in terra, innaffiando abbondantemente. Le piantine vanno interrate esattamente alla stessa altezza di quando erano nel vivaio. Se la zolla si rompe e le radici restano esposte, tagliare le foglie a due cm dal colletto per facilitare la ripresa: la pianta poi ne emetterà rapidamente delle nuove. Fate i trapianti sempre al tramonto

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La semina va fatta rispettando delle distanze che inizialmente possono sembrare eccessive, guardando alla piccolezza delle piantine: disponete le piante su delle file rialzate in modo da evitare i ristagni di acqua, poste a 40-50 cm una dall’altra; la stessa distanza dovrà essere mantenuta tra le piante sulla fila, perché crescendo ,la scarola può superare il diametro di 40 cm.

Se disponete di un sovrannumero di piantine, o avete poco terreno, potete seminare più fitto, fino a 20 cm tra pianta e pianta, restando inteso che quando cominceranno a darsi fastidio a vicenda raccoglierete una metà delle piante che, se pure ancora immature, saranno comunque già commestibili:in questo modo darete il giusto spazio di crescita a quelle rimaste.

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La scarola richiede l’eliminazione delle erbe infestanti, utilizzando un sarchiello, ma non si rincalza perché il colletto deve sempre rimanere scoperto. L’irrigazione deve essere abbondante, curate che il terreno resti sempre umido ma non bagnato. Ricava grande beneficio dalle coltivazioni azotate di superficie, ma non bisogna esagerare. Sono sufficienti 30 grammi di concime azotato per metro quadrato, distribuito lungo le file una volta ogni quindici giorni.

Nella preparazione dle terreno non utilizzate il letame che potrebbe dare cattivo sapore e creare marciumi radicali. Piuttosto, seminate o trapiantate nei terreni letamati l’anno precedente per la coltivazione di pomodori, peperoni, cavoli.

 

 

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Dal momento del trapianto sono necessari 70-100 giorni per ottenere il prodotto.

La produzione può essere di 2-3 kg per metro quadrato, considerando che il peso medio di un cespo può variare dai 250 ai 400 grammi.  Difendete le aiuole dalle lumache con dei metodi biologici, come strisce di cenere o trappole alla birra, come descritto nel post:

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